Tobias comprese quel messaggio. Era esattamente come l'allusione di poco prima, sul "parlare di se o non farlo". Per un attimo si sentì profondamente triste: triste di non poter essere realmente affidabile per la persona che aveva davanti, triste che lui lo pensasse...
La fiducia a scatola chiusa che Tee gli aveva concesso sul lavoro, era stata probabilmente la cosa che lo aveva fatto sentire meglio al mondo.
In assoluto.
Il giorno che lui aveva strappato le sue dimissioni e gli aveva detto che "il mondo là fuori aveva bisogno di lui", era stato forse l'unico vero momento di serenità che ricordava nella vita, e non credeva di esagerare nel pensarlo.
Ma dal punto di vista affettivo, Tee non poteva avere fiducia in lui.
Era
normale che non ne avesse. Nessuno poteva averne, e meno che mai un uomo che lo conosceva tanto bene.
Ma Tee aveva la sua, di fiducia, invece. E non accettava che potesse dubitarne.
CITAZIONE
<<già, come le persone>>
<<non è vero>> disse, abbassando gli occhi <<
tu>> e sottolineò con forza quel pronome <<sei affidabile>>