U.C.A.S. - Ufficio Complicazioni Affari Semplici

J. Edgar Hoover Building, Washington [D.C.], Quartier Generale F.B.I.

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Jayme Joe
view post Posted on 1/9/2008, 11:23




JJ questa volta sorrise soltanto, guardando oltre il balcone.
<< e tu... è chiaro che non sei nuovo di qui. Di che ti occupi??>> disse voltandosi a guardarlo solo per un istante, per poi tornare al suo bel panorama.
 
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Cioppys
view post Posted on 1/9/2008, 16:13




Anche l'uomo si appoggiò alla balaustra, prendendo a fissare il panorama con lei.
<<no, infatti: lavoro per l'FBI da quasi dieci anni, e dal 2001 mi occupo di antiterrorismo...>> lasciò la frase in sospeso, pensando che non ci fosse bisogno di spiegare il perchè avesse deciso di entare in quell'unità <<e tu, che fai di bello?>> chiese, aspirando un'altra boccata di fumo.
 
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Jayme Joe
view post Posted on 1/9/2008, 19:38




CITAZIONE
<<e tu, che fai di bello?>>

<< Veramente...>> contestò lei << devo ancora decidere se quello che faccio è da definirsi "bello". In ogni caso, è sicuramente quello che da sempre mi appassiona. >> gli lasciò giusto un secondo di tempo per riflettere prima di concludere. << Lavoro per la scientifica.>>
Per caso, solo per puro caso, ebbe l'istinto di dare un'occhiata al suo orologio. Fu una fortuna. E prima che l'uomo rispondesse, corse verso la porta, rendendosi conto di non sapere ancora il suo nome.
<< Accidenti, è tardissimo >> esclamò JJ << No...di nuovo! Scusami, devo scappare...>> si interruppe. Nonostante quella chiacchierata, non si erano ancora presentati...
 
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Cioppys
view post Posted on 1/9/2008, 19:59




L'uomo fece per dire qualcosa ma la ragazza non le lasciò il tempo di parlare, perchè era già rientrata nel corridoio. La salutò con un cenno della mano, quando lei era ormai già oltre la porta: non seppe dire se l'avesse visto o meno.

[OT: Se torni in sala mensa, continua pure di là, altrimenti dimmi dove vai che ti apro il topic]
 
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Cioppys
view post Posted on 2/9/2008, 20:01




Una volta uscita dalla sala mensa, Noah si diresse in bagno, situato poco più avanti lungo il corridoio. Fortunatamente non c'era nessuno: non avrebbe sopportato di farsi vedere in quelle condizioni.
Si avvicinò al lavandino ed aprì il rubinetto dell'acqua fredda. La raccolse con le mani giunte e se la gettò in faccia, senza curarsi di bagnarsi anche la camica o gli altri indumenti.
<<idiota!>> esclamò, tirando un pugno sulla ceramica bianca, per poi piegare le ginocchia ed appoggiarvi al fronte.
L'esclamazione non era rivolta a Clay, ma a sè stessa. Aveva perso le staffe davanti alla sua squadra, e questo non se lo sarebbe mai perdonata. Probabilmente la considervano una pazza, o peggio una psicopatica... non era stato certo un bello spettaccolo.
Cerco di rallentare il respiro. Iniziava a mancargli l'aria. Non voleva avere un attacco di ansia proprio ora... dopo anni che non gli capitavano, ne aveva avuto uno proprio pochi mesi prima, dopo che i suoi superiori l'avevano indagata per l'uccisione di quel sospetto che si era rivelato poi innocente.
Si sedette sotto il lavandino e appoggiò la testa all'indietro, chiudendo gli occhi. Sperò che nessuno entrasse nel bagno per i prossimi cinque minuti... il tempo che le occorreva per riprendersi completamente.
 
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Puchu Glenda
view post Posted on 2/9/2008, 20:07




Tobias non aveva visto dove fosse sparita Noah, ma sentì l'acqua correre nel bagno delle donne.
Non entrò.
Sapeva che non si doveva entrare, anche se, quel giorno, era stato felice che Tee fosse entrato.
Ma lui non era Tee.
Nemmeno Noah Sullivan era Tee.
Lui era infinitamente più...Tobias non avrebbe saputo torvare un termine. Ma gestiva le sue emozioni e quelle degli altri, come nessuno sapeva fare al mondo.
Si appoggiò al muro ad aspettare.
 
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Cioppys
view post Posted on 2/9/2008, 20:20




I cinque minuti passarono, fortunatamente in solitudine e in compagia del solo rumore dell'acqua che scrosciava nel lavandino. Era stranamente rialssante... non come la pioggia che batte sui vetri, no, quello era il massimo per lei, ma comunque rilassante.
Quanto sentì di essere in grado di rialzarsi, lo fece. Si sciacquò nuovamente il viso, diverse volte, poi cercò di asciugarsi in qualche modo la camicia, nei punti in cui si era bagnata. Anche alcune ciocche dei capelli lo erano, ma non se ne preoccupò: quelli si sarebbero asciugati presto.
<<al diavolo...>> disse infine, gettando i fazzoletti nel bidone.
Uscì, talmente sovrappensiero che al momento non si accorse del ragazzo appoggiato al muro. Stava pensando di raggiungere la sala riunioni, quando lo riconobbe.
<<r-rendall... e tu che ci fai qui?>> fece, cercando di nascondere la sorpresa.
Si sarebbe aspettata di trovare Gregory, pronto a farle una ramanzina come ai vecchi tempi. O Clay... meglio di no, ma conoscendolo avrebbe voluto chiarire, o peggio una spiegazione più diretta... ma lui? Che c'entrava?

Edited by Cioppys - 3/9/2008, 08:23
 
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Puchu Glenda
view post Posted on 2/9/2008, 20:39




<<trasmettere il messaggio "non occuparti di me"...>> attaccò, con voce piana, rilassante <<è il modo meno indicato per far sì che qualcuno smetta di prestarci attenzione. Se vuole far cessare l'attenzione di qualcuno, non la sfugga: la assencondi. Otterrà due esiti possibili: o l'attenzione che non gradisce scomparirà, o la persona che le presta quell'attenzione non gradita finirà con l'essere chiara e diretta nei suoi confronti. So che lei non auspica nemmeno quest'ultima possibilità, ma, nonostante ciò, lei è capace di difendersi meglio dal "detto" che dal "non detto", signorina Sullivan>>
Signorina Sullivan, disse. Perché quella donna di sicuro non era sposata, e non perché non portava la fede al dito. C'era una qualche aria di precarietà attorno a lei.
 
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Cioppys
view post Posted on 2/9/2008, 21:01




Signorina Sullivan? Se c'era una cosa che non sopportava, era la mancanza di rispetto... e non solo perchè lei fosse un suo superiore o un agente più anziana. Quel titolo se l'era guadagnato, con fatica e sudore.
<<Agente Sullivan, prego>> fece seria, per poi sfoderare un sorriso ironico <<comunque una bella teoria... peccato che applicata a certe persone, tra cui rientra pienamente l'agente Rosemberg, beh... otterrei l'ultima possibilità e, come ha detto, no, non la auspico affatto. Purtroppo per ognuno di noi esistono delle persone da cui non ci si riesce a difendere nemmeno dal "detto"... e Clay Rosemberg è per me quella persona. Se lo sta pensando, non sono un'ingenua, ma lui sarebbe capace di farmi piacere anche una pietanza al peperoncino che non mangerei nemmeno se morissi di fame, tanto la disgusto...>>
 
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Puchu Glenda
view post Posted on 3/9/2008, 13:15




CITAZIONE (Cioppys @ 2/9/2008, 22:01)
<<Agente Sullivan, prego>>

Ah. Ecco cosa voleva dimostrare. Agli uomini, probabilmente. O ad uno in particolare, chissà. Comunque, probabilmente non a Rosemberg.
<<cos'è che non le piace nel termine "signorina", il diminutivo o il femminile?>> chiese, serenamente, ma subito prevenne l'eventuale reazione con un lento gesto della mano <<no, non mi risponda. Non l'ho chiesto per farmi i fatti suoi. E' una domanda che ho fatto per lei>>
Fece una pausa.
<<...e no, non penso che lei sia un'ingenua. Mi creda, gli altri spesso non pensano affatto ciò che ci aspettiamo. Piuttosto, per quanto la sua reazione potesse far pensare il contrario, mi pare che sia evidente chi detiene la posizione di forza fra voi due. Non è lei quella che soffre. Anzi, mi scusi. Certamente lei soffre, e si trascina dentro una qualche forma di dolore che traspare all'esterno - ma questo dolore non riguarda lui. Per lui, invece, il problema pare chiaramente essere lei. Si fidi di me, lasci che il problema venga in superficie, e riuscirà a viverselo con più leggerezza di quanto crede...>>
Tobias era stranamente disinvolto, diverso da come era stato fino a poche ore prima
<<...Lei adesso mi obietterà che non spetta a me dare consigli, dato che dimostro con evidenza di non saper gestire relazioni comuni: ma spesso si è bravi proprio in ciò che non si sa gestire. Chieda ad un grande artista di insegnarle a dipingere, e probabilmente non lo farà bene. Lo chieda ad un artista mediocre, e farà di lei una buona pittrice>>
 
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Cioppys
view post Posted on 3/9/2008, 14:32




CITAZIONE
<<cos'è che non le piace nel termine "signorina", il diminutivo o il femminile?>> <<no, non mi risponda. Non l'ho chiesto per farmi i fatti suoi. E' una domanda che ho fatto per lei>>

Noah si chiese che cosa volesse dire con quella domanda. Pansava che il fatto di non essere sposata o di essere una donna fossero dei problemi? Per un attimo ripensò a quello che aveva detto nemmeno un'ora prima a Gregory, dell'idea che aveva lei del matrimonio... se non fosse irritata dall'atteggiamento da perfettino del suo interlocutore, gli sarebbe scoppiata a ridere in faccia.
<<oh, si figuri, non ho certo problemi a rispondere nessuna delle due>> ribattè, tranquilla <<le ricordo che qui siamo all'FBI, non ad un ristorante. Ed io sono un agente, non un suo conoscente. Una dottoressa la chiamo "dottoressa", non certo "signora" o "signorina"...>>
CITAZIONE
<<lei adesso mi obietterà che non spetta a me dare consigli, dato che dimostro con evidenza di non saper gestire relazioni comuni: ma spesso si è bravi proprio in ciò che non si sa gestire. Chieda ad un grande artista di insegnarle a dipingere, e probabilmente non lo farà bene. Lo chieda ad un artista mediocre, e farà di lei una buona pittrice>>

<<e' vero, non spetta a lei darmi dei consigli, ma non per il motivo di cui parla. Qui non centra il "saper gestire" o meno, ma il "sapere"... e mi dispiace dirle che non può pretendere di venire qui a dirmi cosa fare o meno quando mi conosce da mezza giornata...>>
Noah sapeva bene quale sarebbe stata la risposta alle sue ultime affermazioni, era un disco sentito e risentito fino alla nausea, per questo lo anticipò.
<<ed eviti di dirmi che le è bastato osservarmi qualche ora per conoscermi meglio di quanto io conosca me stessa...>> si avvicinò di un passo, e sussurrò: <<sarebbe la solita stronzata da psicologi>>
 
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Puchu Glenda
view post Posted on 3/9/2008, 15:07




Tobias non si scompose
<<se non vuole, non glielo dico>>
Poi la fissò per qualche attimo, serio.
<<però quando si vuole rallentare il respiro e tenere sotto controllo l'ansia, è preferibile cercare una sedia dove sedersi con la schiena abbastanza dritta, è inutile sia bere acqua che lavarsi il viso, e la testa va piegata in avanti, verso il petto. Su questo almeno, mi lasci fare lo psicologo>>
Fece un debole sorriso, mise le mani in tasca, sformando ancora di più i suoi pantaloni un po' larghi, e le diede le spalle, ciondolando via per il corridoio.
 
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Cioppys
view post Posted on 3/9/2008, 15:45




Quel ragazzo era... inquietante. Noah non seppe spiegarsi il perchè di quella sensazione, ma era ciò che sentiva... e non le piaceva. Forse era la disinvoltura con cui affrontava una discussione come quella con un estraneo? O l'assenza di emozioni che invece si sarebbe aspettata?
Preferì non pensarci.
<<lo sa? E' vero>> disse con un alzata di spalle, rimanendo ferma davanti alla porta del bagno mentre lui si allontanava <<nel 99% dei casi è così che si dovrebbe fare. Però, agente Rendall, dovrebbe sapere che esistono le eccezioni...>>
Fece una pausa, indecisa se continuare o meno. Era una cosa molto personale, che conoscevano in pochi - la sua famiglia, gli amici stretti - e non le piaceva rivelarle agli estranei. E lui era uno di loro.
Ma, stranamente, le parole fluirono fuori senza che le potesse trattenere.
<<io soffocherei se piegassi la testa in avanti, sul petto>> fece, quasi con tristezza <<quell'idiota, la prima volta che successe, mi ha quasi ammazzato...>>
 
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Puchu Glenda
view post Posted on 3/9/2008, 15:58




Non è quell'idiota che ti ha quasi ammazzato pensò Tobias eri il tuo corpo che desiderava soffocare e nel pensarlo ebbe paura. Paura di sé. Di quello che il suo corpo, se lui glielo avesse lasciato fare, avrebbe potuto farlo diventare. Gli istinti sapevano essere una cosa terribile, tanto più terribile quanto più erano profondi.
All'improvviso si fermò, ma non sapeva quanti passi aveva percorso. Non girò la testa, non sapeva nemmeno se Noah era ancora lì.
<<non credo che sia felice>> disse <<...L'S.I....svolge un lavoro. E'indifferente. >>
 
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Cioppys
view post Posted on 3/9/2008, 16:13




<<dice? Sarà... probabilmente non la penso come lei per... esperienza personale>> disse, quasi con sufficienza, come se non le importasse veramente di cosa provasse il killer... ed in effetti era così.
Il suo lavoro non era capirlo, a lei quei giochetti non interessavano. Il suo lavoro era trovarlo e catturarlo prima che facesse altre vittime... prima che quacun altro fosse costretto a piangere la morte inaspettata e cruenta di un proprio caro. Si morse il labbro: non avrebbe voluto auguare a nessuno una cosa del genere, nemmeno al suo peggior nemico.
<<dica agli altri... a Gregory... che sono in sala riunioni. A dopo agente Rendall>>
E, a passo lento, si avviò dalla parte opposta.

Noah Sullivan continua QUI



Edited by Cioppys - 3/9/2008, 22:46
 
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